PREMIO LETTERARIO CASTELFIORENTINO

Importante riconoscimento per la classe V della Scuola Primaria Felice Orsi

Questo riconoscimento riempie di soddisfazione gli alunni premiati e le loro insegnanti perché il concorso  letterario, ormai giunto alla 17° edizione, ha il patrocinio della Regione Toscana e si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La partecipazione al Premio consisteva nella realizzazione di testi poetici o di narrativa sul tema “Mistero a…” e prevedeva l’assegnazione complessiva di tre premi (uno per la scuola primaria, uno per la scuola secondaria di primo grado e uno per la scuola secondaria di secondo grado sia per la sezione poesia sia per la sezione narrativa) e l’attribuzione di diplomi di riconoscimento ai testi segnalati, solamente quattordici su ben trecento opere pervenute. Oltre ai riconoscimenti per le scuole è previsto un Premio Speciale che ogni anno viene assegnato a un grande poeta o scrittore italiano contemporaneo di chiara fama. Quest’anno l’autore premiato sarà Gianrico Carofiglio. Basta scorrere l’elenco di alcuni vincitori del Premio Speciale, si va da Dacia Maraini a Vincenzo Cerami, da Alberto Bevilacqua a Andrea Camilleri, a Roberto Vecchioni per rendersi conto dell’importanza e del prestigio che questo premio riveste nel panorama letterario italiano.

Ciò rende ancora più orgogliosi i nostri “autori in erba”: Martina Dell’Agnello, Matilde Giannini, Arianna Serafini e Ismaele Lazzareschi che accompagnatati dalle insegnanti e dai genitori sono stati invitati a partecipare alla serata di venerdì tre giugno al Teatro del Popolo di Castelfiorentino, per ritirare il meritato attestato di riconoscimento per il testo “ Mistero a…”

ECCO IL TESTO SEGNALATO:

MISTERO A…

E’ la prima domenica di luglio, sono le 10:55 dal nostro ufficio notiamo segnali di fumo provenienti dalla zona dove si trova la chiesa di Porcari.

Scusate non ci siamo ancora presentati! Siamo quattro investigatori porcaresi: Martina, Arianna, Matilde e Ismaele. Venti minuti dopo aver visto i primi segnali di fumo siamo già sul piazzale della chiesa pronti a scoprire cosa sia accaduto, ma apparentemente tutto sembra tranquillo. Scendendo dalla ruga, l’ispettore Ismaele riceve una telefonata dal sindaco che ci comunica di aver appena saputo che Don Americo, il parroco, non ha celebrato la messa e quindi ci chiede di indagare.

Decidiamo allora di tornare alla chiesa e di fare un sopralluogo in casa del parroco per trovare alcuni indizi. Appena entrati, la prima cosa che notiamo è il telefono di don Americo sul tavolo: la cosa ci appare subito strana, perché il parroco non si separa mai dal suo telefono! Matilde lo prende e controlla le ultime chiamate: tutte provengono da un numero privato non registrato in rubrica… All’improvviso il telefono inizia a squillare… Matilde risponde e dall’altra parte un vocione, che fa tremare anche i muri grida: “Ricordati che mi devi ancora 120.000 euro! Sbrigati, hai ancora poche ore! La mia pazienza sta per terminare…consegna i soldi o sarai finito!!” A questo punto la telefonata si interrompe. Dopo queste parole siamo convinti che Don Americo non è stato rapito ma al contrario si sta nascondendo per sfuggire ai suoi ricattatori! Ma dove?? Usciamo sul piazzale della chiesa, dal quale si vede tutta la piana di Lucca, la città con le sue torri e i suoi campanili…lo sapete che Lucca è conosciuta come la città delle cento chiese? Ma… non divaghiamo! Allora dove si potrebbe essere nascosto il parroco? In canonica no… troppo prevedibile. Sul campanile neppure: Don Americo soffre di vertigini! Ma allora dove sarà?? Ad un tratto Matilde si ricorda che sua nonna, che spesso va a fare le pulizie in chiesa e in canonica, una volta le aveva detto che dietro a una porta, sempre chiusa, c’erano delle scale molto strette e ripidissime che però nessuno aveva mai osato salire. Che… Don Americo si sia nascosto proprio nella stanzetta in cima a quelle scale? Allora decidiamo di fare una verifica: apriamo la porta misteriosa e facendo molta attenzione, saliamo. Arrivati in cima entriamo in una stanzetta piena di ragnatele e polvere, segno che da anni nessuno ci entrava; da uno spiraglio di luce che penetra da una fessura della persiana scorgiamo un’ombra seminascosta in un angolo, dietro una poltrona logora e sporca ma è… Don Americo! “Che ci fa nascosto quassù?” chiede subito l’ispettore Ismaele con aria stupita e sorpresa. Il prete tutto tremante e sporco di polvere ci spiega che è lì da quella mattina e che si era nascosto dopo aver ricevuto una telefonata minacciosa in cui gli veniva chiesto un sacco di soldi. Aiutato a scendere don Americo spiega che non sa chi siano i suoi ricattatori e che lui non deve dare soldi a nessuno. 

Subito intuiamo che ci sia stato uno scambio di persona e poiché il parroco, per paura, non aveva chiamato la polizia, decidiamo di farlo noi. L’ispettore Ismaele telefona ai colleghi e spiega loro quanto è successo; dopo accurate indagini il ricattatore viene trovato e arrestato.

Don Americo non è più in pericolo e le messe a Porcari sono tornate ad essere celebrate regolarmente. 

E noi? Beh, noi siamo sempre pronti a occuparci di nuovi casi… che come sempre riusciremo a risolvere  in… un “AMEN!!”

 

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